(A firma di Alessandro Voci, SoS Tariffe) –

Negli ultimi anni la classe di efficienza energetica è diventata un parametro fondamentale nella valutazione di un immobile, sia per le normative introdotte che per il crescente prezzo del gas. Ma quanto costa scaldare una casa poco efficiente e quanto si risparmierebbe migliorandone la classificazione energetica? <-/span>Quali sono i migliori interventi da effettuare su un immobile per avere una casa a classe A?
SosTariffe.it ha effettuato un’analisi da cui scaturische che per una tipica abitazione italiana si risparmiano tra i 1000 e i 1600 euro l’anno sulle spese di riscaldamento rispetto a un’abitazione poco efficiente di pari metratura.
Come si può vedere dalla tabello in tutte le aree esiste una forte differenza di costo tra le spese per riscaldare una casa a classe maggiore e una a classe minore. Per una casa poco efficiente si può spendere dieci volte tanto per il riscaldamento rispetto a un immobile molto efficiente. Nelle aree Alpine e Padane, il risparmio sulla classe energetica G, per chi ha un’abitazione a classe A, è di 1600 euro l’anno, nelle aree peninsulari questa differenza è di 1296 euro, mentre nella zona climatica insulare ammonta a 976 euro annui.
per avere una casa con una determinata classificazione energetica. Le abitazioni che si trovano nelle regioni peninsulari e insulari possono avere valori di isolamento inferiori, date le temperature invernali più miti, che riducono la dispersione di calore e il fabbisogno energetico. Di converso, nelle aree del Paese più fredde è necessaria una combinazione di elevato isolamento termico e impianti di riscaldamento efficienti per raggiungere la classe energetica migliore.
In generale vale la regola che è l’isolamento termico a determinare la classe energetica, mentre l’impianto di riscaldamento ha un’importanza secondaria.
Investire in un impianto di riscaldamento molto efficiente, quindi, non abbasserà di molto la bolletta se le aree da scaldare sono male isolate. All’opposto, invece, una casa ben coibentata può raggiungere la “classe A” anche con un tradizionale impianto a gas in quasi tutte le zone d’Italia.
Si può facilmente calcolare che una casa inefficiente può portare ad maggiorazione sul riscaldamento di 20 mila euro in 10 anni. Un fattore da tenere in grande considerazione al momento di acquistare o affittare un immobile. Ha poca influenza invece il fatto che il costo unitario del gas è leggermente superiore al Sud rispetto al Nord: la differenza è di circa 140 euro l’anno per la classe F e si riduce progressivamente all’aumentare della classe energetica.

“Nel 2014 la spesa per il gas è rimasta invariata, grazie alla riduzione delle tariffe di distribuzione e della componente destinata al Fondo per incentivare le iniziative di efficienza energetica
– afferma Alberto Mazzetti, fondatore e Amministratore delegato di SosTariffe.it – ma la bolletta del gas in Italia rimane una delle più salate d’Europa. A maggior ragione, quindi, diventa importante tenere in seria considerazione la classe energetica e ottimizzare le proprie spese, anche scegliendo un’offerta del mercato libero che permette di ottenere risparmi fino all’11%”.