(A firma di .) –
Globale, interattiva, inclusiva, open source: Wheelmap è una mappa che consente di cercare, trovare e segnalare gli spazi pubblici accessibili alle persone con disabilità. Musei, librerie, piscine, ristoranti, caffè, uffici e locali: sono già più di 315mila le aree presenti nel database alle quali è possibile accedere virtualmente grazie a questo sito. La mappa, online dal 2010, è disponibile in 23 lingue e funziona mediante un sistema “a semaforo”: una luce verde indica che il luogo interessato è completamente accessibile per una persona disabile, il giallo segnala che non tutte le aree del locale sono senza barriere architettoniche, il rosso è sinonimo di totale inaccessibilità.
Wheelmap, dunque, è un mezzo condiviso e aperto per organizzare in modo più semplice e sicuro la giornata, i viaggi e la mobilità delle persone disabili, offrendo informazioni riguardo l’accessibilità dei luoghi e consentendo la possibilità di fare segnalazioni online. Il sito – che contiene la più vasta raccolta di dati sui luoghi accessibili in sedia a ruote attualmente esistente – permette, inoltre, di condividere le proprie esperienze attraverso un blog dedicato: un’opportunità che qualifica il progetto come uno strumento di autentica utilità per la sensibilizzazione e la definizione di un’agenda politica inclusiva e sostenibile, attraverso un resoconto aggiornato di cosa è stato fatto – e, soprattutto, di cosa ancora c’è da fare – in tema di barriere architettoniche.
Wheelmap, inoltre, è fruibile anche su smartphone grazie a due applicazioni per le piattaforme Apple e Android, scaricabili gratuitamente. Tutti i luoghi segnalati sulla mappa sono, quindi, “a portata” di app e gli utenti posso fare upload di foto e recensire i luoghi aggiornati, aggiungendo commenti e indicazioni.
Nato dall’idea dell’associazione non profit tedesca “Sozialhelden”, un gruppo di giovani appassionati che sviluppano progetti creativi insieme dal 2004 per richiamare l’attenzione ai problemi sociali e della loro eliminazione nel migliore dei casi. Il progetto ha dato vita a una mappa basata su OpenStreetMap, la carta geografica digitale e open source del mondo (fruibile da tutti, è attualmente utilizzata da circa 22mila utenti al mese). La “filosofia” grazie alla quale è possibile dare il proprio contributo informativo è rigorosamente “social”: basta, infatti, creare un normale account personale per diventare protagonisti di questa realtà e arricchire il database a vantaggio di tutti.
Per chi, invece, vuole limitarsi al ruolo di fruitore di informazioni – cercando e trovando i luoghi già segnati – non è necessaria nemmeno la registrazione. Attualmente un terzo dei luoghi “mappati” è situato in Germania, ma l’ampliamento continuo della massa di utenti fa ritenere questa “restrizione” geografica ampiamente superabile nel giro di poco tempo.