(A firma di Luisa Stifani, Direttore Responsabile Portofolio) –

Approvata in tempi record la manovra finanziaria 2011 con tante misure in vigore. Iniqua e sbagliata andrà ad aggravare le famiglie che fanno più fatica. Si calcola infatti che le famiglie al termine dei 4 anni di correzione, cioè con le misure a regime, dovranno sborsare oltre 1700 euro in più l’anno. Un esborso che si aggiunge all’aumento delle tariffe e dei beni di prima necessità: altri 1461 euro, per un totale annuo di 3233 euro a famiglia.
Nel ricco paniere di tagli e prelievi, (pag.2 – le misure della manovra) manca solo la riduzione dei costi della (casta) politica. I “nostri prodi” hanno cancellato il taglio di 82 milioni di euro ai loro stipendi, inizialmente previsto in manovra, inserendo all’ultimo istante emendamenti “salva casta”.
È stata indubbiamente un’occasione persa, anche dal punto di visto simbolico, poiché per abbattere realmente i costi della politica andrebbero eliminate: Provincie, finanziamento ai partiti e i tanti privilegi (auto blu, rimborsi, indennità varie,…) di cui gode tutta la classe politica.
La politica oggi in Italia è burocratizzazione, corruzione, narcisismo, strapotere, mafia, collusione, clientelismo, demagogia, istrionismo, disonestà, incompetenza. Un male in gravissima antitesi con la democrazia. Ma poiché – fatte sempre le debite eccezioni – nella compagine elitaria che ci rappresenta politicamente c’è la concentrazione di tutti i vizi della società, non può essere più tollerabile il concetto di casta politica. La mancanza di specializzazione, per la selezione che si fa nelle file dei partiti (e purtroppo anche nei sindacati), il popolo, a ben guardare, non è rappresentato affatto.
Ma, fino a quando il popolo sarà capace di sopportare che ci siano settori esenti dal sacrificio, chiusi a difesa dei propri interessi?