(A firma di Redazione) –

L’allerta mais è stata lanciata giovedì scorso da 13 organizzazioni civili attive in questioni agricole e ambientali attraverso una richiesta di intervento inviata direttamente alla Commissione Europea.
L’antenato selvatico del mais, detta Teosinte (pianta selvatica che cresce nella Sierra Madre messicana), è apparso inspiegabilmente in Spagna e si sta diffondendo in maniera invasiva nelle zone coltivate a mais. Il problema è dato dal fatto che il Teosinte e il mais geneticamente modificato MON810 prodotto dalla Monsanto e coltivato su una superficie totale di 100.000 ettari in Spagna tendono a ibridarsi e quindi a dare vita a nuove specie transgeniche invasive che metterebbero a repentaglio tutte le coltivazioni.
La faccenda si fa più oscura quando si scopre che è dal 2009 che la Monsanto è a conoscenza dell’apparizione del teosinte e che mai ne ha riferito alla Commissione Europea, violando la regola che obbligherebbe a pubblicare relazioni annuali circa la coltivazione del mais MON810 e eventuali incroci, un presupposto fondamentale per consentire che il mais ogm venga coltivato in Europa è che non si incroci con altre specie presenti.
Cosa che è avvenuta dal 2009 e prosegue tuttora in Aragona, Navarra, Catalogna dove alcuni governi locali, vista l’alta densità della teosinte, hanno autonomamente interrotto la coltivazione del mais.
C’è preoccupazione tra gli esperti poiché a tacere, oltre alla Monsanto, è stato anche il Governo della Spagna che pare fosse a conoscenza della scoperta. L’Europa – afferma Blanca Ruibal responsabile di alimentazione e agricoltura dell’organizzazione Amigos de la Tierra – potrebbe trovarsi molto presto in una situazione incontrollabile che minaccerebbe l’agricoltura e l’ambiente.
La diffusione persistente di piante transgeniche ibridate interessa non solo la Spagna ma anche altri tipi di granturco presenti in Italia, Francia Portogallo.
Data la situazione è evidente che la coltivazione del mais della Monsanto deve essere SOSPESA immediatamente dalla Commissione Europea prima che inizi la nuova stagione di semina.
Al momento attuale però nessuna comunicazione formale è stata rilasciata dalle autorità spagnole alla Commissione Europea, nonostante 13 organizzazioni la abbiano già allertata affinché si faccia qualcosa nel più breve tempo possibile.

Fonte FB