(A firma di Aniello Mennella) –

Il 14 maggio 2009 alle 15:12 ora italiana, le oltre 700 tonnellate del vettore europeo Ariane 5 si sono liberate dall’abbraccio della gravità terrestre sollevandosi al di sopra della giungla equatoriale di Kourou, piccola cittadina della Guiana Francese e sede del Centre Spatial Guyanais, la base di lancio dell’ESA, l’Agenzia Spaziale Europea.
Fra i passeggeri Planck, il primo satellite europeo dedicato alla rilevazione della prima luce dell’universo, il fondo cosmico a microonde.Il fondo cosmico è una luce antica, originata dalla quasi totale annichilazione della materia con l’antimateria avvenuta nei primi istanti di vita dell’universo, che si è liberata dall’interazione con la materia circa 380.000 anni dopo il Big Bang.
In quel particolare momento, infatti, la temperatura dell’universo scese sotto i 3000°C a causa dell’espansione cosmica, rendendo possibile la formazione di idrogeno neutro e la propagazione libera dei fotoni nell’universo divenuto trasparente.
Questa radiazione la possiamo rilevare oggi come un fondo omogeneo e isotropo con lo spettro di un corpo nero ad una temperatura di circa 3000°C. Oggi, a quasi 14 miliardi di anni dal Big Bang, dopo che si sono formate galassie, stelle, sistemi planetari, vita e autocoscienza, la radiazione di fondo è ancora presente come un debole segnale a microonde e le sue tenui differenze di intensità, dell’ordine di poche parti per milione, codificano l’immagine dell’universo come era in un passato estremamente remoto. A 45 anni dalla scoperta del fondo cosmico da parte di Penzias e Wilson, dopo numerosi esperimenti e due missioni spaziali americane (COBE e WMAP), Planck misurerà questa radiazione con un’accuratezza senza precedenti, dando un contributo fondamentale alla comprensione della struttura e dell’evoluzione dell’universo. Il satellite rileverà la radiazione di fondo mediante un telescopio, nel cui fuoco sono alloggiati due strumenti operanti a frequenze radio e submillimetriche, mantenuti a temperature vicine allo zero assoluto da un sofisticato sistema criogenico.
Un ruolo di primo piano nell’impresa è svolto dall’Italia, leader del consorzio che ha sviluppato lo strumento Low Frequency Instrument, dedicato alle osservazioni fra 30 e 70 GHz, mentre lo strumento complementare, High Frequency Instrument, è a guida francese e copre l’intervallo di frequenze compreso fra 100 e 900 GHz. Tre mesi dopo il lancio, Planck raggiungerà il suo punto di osservazione in un’orbita situata a circa 1,5 milioni di Km dalla Terra.
Dopo un intenso lavoro di analisi, le misure effettuate durante i 21 mesi di missione verranno rilasciate come mappe , immagini che riportano le piccolissime differenze di intensità del fondo cosmico su tutta la sfera celeste e che, in un certo senso, rappresentano la prima immagine dell’universo bambino.