(A firma di (Redazione)) –

Nel 2015 si confermano i trend di donazione di organi registrati nell’anno precedente, con alcuni importanti segnali positivi. Sono stati 2.332 gli accertamenti di morte con criteri neurologici (nel 2014 erano stati 2.349), mentre il numero dei donatori offerti alla rete trapiantologica è pari a 1.388 (+5 rispetto all’anno precedente).

Il totale dei donatori utilizzati a scopo di trapianto è stato invece 1.170 (contro i 1.174 del 2014): questa lieve oscillazione è imputabile agli elevati standard di sicurezza che caratterizza il nostro sistema. Scende quindi la percentuale delle opposizioni alla donazione nel 2015, pari al 30,6% rispetto al 31% dell’anno precedente. Sono alcuni dei dati relativi all’attività per i trapianti d’organo, cellule e tessuti e per le donazioni nel 2015, presentati oggi a Roma presso il ministero della Salute.

I pazienti in lista di attesa per un trapianto di organo, al 31 dicembre 2015, erano 9.070. La maggior parte aspetta di ricevere un trapianto di rene (6.765) e, in questo caso, al paziente è offerta la possibilità di iscriversi in più liste d’attesa per il rene. Sono 1.072 i pazienti iscritti invece in lista per il fegato, 731 per il cuore e 383 per il polmone. “Vi è una sostanziale stabilità dei dati di lista- hanno spiegato- dovuti ad un maggiore equilibrio, rispetto al passato, tra i flussi di entrata e di uscita”.
Nell’anno 2015, con variazioni per singolo organo, sono stati “tra il 70% e l’80% i pazienti usciti dalle liste di attesa con un trapianto. In particolare- hanno sottolineato- per quanto riguarda il rene su 2.038 pazienti usciti dalla lista nel 2015, 1.576 hanno ricevuto un trapianto (pari al 77%); per quanto riguarda il fegato su 1.288 pazienti usciti dalla lista nel 2015, 1.067 hanno ricevuto un trapianto (pari al 82%); per quanto riguarda il cuore su 328 pazienti usciti dalla lista nel 2015, 246 hanno ricevuto un trapianto (pari al 75%); per quanto riguarda il polmone- hanno concluso- su 179 pazienti usciti dalla lista nel 2015, 112 hanno ricevuto un trapianto (pari al 62%)”.