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La Fondazione Carichieti celebra il centenario della nascita di Emilio Greco (Catania 1913-Roma 1995) presentando nelle sale di Palazzo de’ Mayo a Chieti, una grande mostra di sculture e disegni dal titolo “Emilio Greco. La vitalità della scultura” che documenta quasi quarant’anni di inesausta attività creativa, dal 1947 al 1983. Sarà questo un evento particolarmente rappresentativo nel contesto di una serie di importanti mostre che, sotto l’egida di un prestigioso Comitato per il centenario della nascita di Greco, renderanno omaggio al grande artista anche ad Orvieto (dal 22 giugno, nel Museo Emilio Greco), Roma (Museo di Roma in Palazzo Braschi) e Londra (Estorick Collection of Modern Italian Art).

La mostra, curata da Gabriele Simongini e centrata sul tema del corpo nell’opera di Greco, presenterà sedici sculture fra bronzi, terrecotte, gessi e cementi, oltre ad un pregevole gruppo di 26 disegni di soggetto sportivo. Le opere provengono dagli Archivi Greco di Roma, dal Museo Emilio Greco di Orvieto e da collezioni private.

Greco è stato senza dubbio uno dei maggiori scultori italiani del secondo ‘900, come ha sancito anche il Gran premio per la scultura alla Biennale veneziana del 1956. La sua fama è internazionale e le sue opere sono, tra l’altro, conservate nei più prestigiosi musei di tutto il mondo. Fra i suoi lavori più celebri basta ricordare le Porte della Cattedrale di Orvieto, il monumento a Papa Giovanni XXIII in San Pietro, il monumento a Pinocchio di Collodi.
Nel contesto di una ricerca essenzialmente figurativa, Greco ha però saputo rinnovare costantemente la forma plastica per raggiungere una pienezza e totalità di vita che costituisce forse la sua qualità essenziale.
Dall’opera scultorea di Greco promanano una profonda carica di umanità, una misura classica e una dolce sensualità, nonché una vena malinconica, che rivelano un’attitudine lirica confermata anche dalla sua vocazione di poeta, sia pur umile ed appartato a cospetto della sua attività maggiore.