(A firma di Fondazione Culturale Responsabilità Etica) –

Anche il primo degli indignati se n’è andato: Stéphane Hessel è scomparso nei giorni scorsi all’età di 95 anni. Ben oltre il successo del suo pamphlet “Indignatevi!”, è impressionante l’energia che nelle battaglie sui temi dell’ecologia, del disarmo nucleare, dei diritti umani, della critica al sistema finanziario globale quest’uomo ha immesso.

Nel decennale di Terra Futura la sua lezione resta viva nel brulicare di iniziative, riflessioni, buone pratiche che animano la nostra manifestazione, perché – come diceva Hessel – “indignarsi è il primo passo verso la ricerca di soluzioni”, che è appunto l’ambizione di Terra Futura.

E di soluzioni ad una crisi globale abbiamo bisogno urgentemente. Noi non siamo dell’opinione dello “Spectator” che in un editoriale recente ci dice che il 2012 è stato il migliore anno della storia, perché “mai abbiamo avuto così poca fame, malattie o maggiore prosperità”; certo non nell’Occidente, ma nei paesi in via di sviluppo “la gente è sollevata dalla povertà a ritmi mai visti prima. I morti per guerra o disastri naturali sono pochi”. Non sappiamo in quale iperuranio vivano quelli dello “Spectator” ma a noi sembra il contrario. E tutto ciò è vissuto sulla pelle dei lavoratori e delle persone non solo dell’Europa, ma anche di ogni altra parte del mondo, come anche il lavoro di preparazione del World Social Forum di Tunisi ci sta testimoniando.

A Terra Futura parleranno di questa terra presente, così difficile e grave, prospettando le possibili soluzioni, persone competenti ed esperti che vivono questo mondo reale.

Come Vandana Shiva che ci parlerà delle connessioni fra l’economia finanziarizzata e l’agricoltura intensiva, o Nadia Urbinati (autrice di un recente libro-intervista, “Mutazione antiegualitaria”) sulla crisi democratica; Marco Revelli sulla crisi sociale, che peraltro sta mutando anche la faccia della politica (ne ha scritto nel suo “Finale di partito”) o Claus Offe (filosofo e il primo collaboratore di Habermas) sulla crisi dell’Europa e Susan George (del nostro Comitato Consultivo) che ci aggiornerà sugli aspetti economici della crisi.

Terra Futura, alla sua decima edizione, resta ancora un laboratorio di nuovo pensiero, continuamente aggiornato sui temi decisivi dell’oggi e pronto a raccogliere la sfida di un altro modello sociale e produttivo.

All’indomani delle elezioni politiche italiane, che ci consegnano un quadro politico incerto e problematico, forse qui alla Fortezza da Basso nei giorni 17-19 maggio anche la politica può trovare qualche spunto di riflessione per avere il coraggio di guardare oltre i propri confini ed interessi.