(A firma di .) –
Gi Group Academy, la fondazione di Gi Group, la prima multinazionale italiana del lavoro, nata per promuovere e sostenere lo sviluppo e la diffusione della cultura del lavoro, ha avviato a fine 2012 la prima survey dell’osservatorio Permanente sulla Riforma del Mercato del Lavoro, promosso in collaborazione con Gi Group e OD&M Consulting che fotografa gli effetti prodotti dalla nuova normativa e le opinioni di HR manager e imprenditori a sei mesi dalla sua entrata in vigore.
Dall’indagine emerge che l’unico obiettivo raggiunto della riforma è la riduzione degli abusi legati all’utilizzo di forme contrattuali flessibili (54%) con una diminuzione al ricorso a contratti a tempo determinato, contratti di collaborazione a progetto e partite iva; mentre sono aumentati contratti di somministrazione a tempo determinato ed i contratti di apprendistato. Fra i contratti che sono stati trasformati, il 76% è stato trasformato in un’altra forma contrattuale flessibile e solo il 24% in contratti a tempo indeterminato.
Gli effetti negativi ricollegati alla Riforma da oltre metà dei rispondenti sono:
- Non diminuisce il costo del lavoro (72,7%);
- Non aumenta l’occupazione (65,9%);
- Non introduce competitività nel sistema (59,3%);
- Non aumenta l’inserimento dei giovani (54,3%);
- Non facilita i licenziamenti (52,3%);
- Non incentiva gli investimenti dall’estero (50,3%).
Da notare come le industrie e le imprese di medio-grandi dimensioni segnalano, in oltre la metà dei casi, che la Riforma incentiva il ricorso alle agenzie per il lavoro.
La maggior parte delle imprese di piccole dimensioni non riconosce nessun effetto positivo della Riforma.