(A firma di Luca Valente) –

Il web è al giorno d’oggi uno strumento fondamentale non solo per comunicare, ma anche per cercare informazioni di ogni tipo e fare spese in tutta sicurezza. Negli ultimi anni gli italiani hanno dimostrato di nutrire ancora una certa diffidenza nell’acquistare prodotti e servizi on-line, per quanto i numeri di portali e siti come
Groupalia, Glamoo, Zalando, Groupon
a riguardo dicano ben altro.
I dubbi dei consumatori sul settore dell’e-commerce (ossia del commercio on-line) sono determinati soprattutto dalla mancanza di rapporto diretto tra acquirente e venditore. Non solo anche l’impossibilità di osservare e toccare con mano i prodotti prima di acquistarlo (per quanto generalmente è possibile visualizzare i dettagli dello smartphone o del televisore in offerta che stiamo per comprare attraverso una serie di foto che ne illustrano i dettagli).
Nonostante questa situazione in continua evoluzione, internet risulta essere il mezzo più utilizzato per informarsi sull’offerta del mercato, sui prezzi e le soluzioni più convenienti per il consumatore.
Questo fenomeno si chiama
Indabox, un’originale formula basata sulla risoluzione dell’inconveniente più grande riscontrato dai clienti dei negozi on-line: la consegna.
Spesso infatti capita che il corriere o il postino effettuino la consegna quando l’utente non è in casa, causando ritardi nel ricevimento della merce.
Con Indabox questo problema è risolto grazie all’idea di tre amici torinesi che hanno inventato un sistema di consegne che utilizza “il bar sotto casa” come base di ricevimento dei pacchi del circondario.
Giovanni Riviera, Mariano Abbona e Michele Calvo raccontano così l’origine di questo curioso progetto: “Eravamo concordi sul fatto che sarebbe comodo avere a disposizione un luogo sempre presidiato in cui far recapitare i nostri acquisti via web. All’inizio abbiamo pensato a un magazzino, ma non avrebbe risolto il problema: non tutti abitano nei pressi di un magazzino, quindi il recupero per molti sarebbe stato comunque scomodo. E allora ci siamo chiesti: quali sono i luoghi più diffusi in qualunque territorio comunale, sempre aperti e presidiati? Naturalmente i bar!Ed è così che è nato Indabox”. 
Il funzionamento è molto semplice: sul sito ufficiale di Indabox è possibile consultare una mappa geotaggata su cui sono segnalati tutti i bar aderenti al circuito. Una volta individuato quello più vicino a casa propria, è possibile dirottare lì le proprie consegne con un semplice click. Sia i gestori dei bar che gli utenti possono aderire al sito gratuitamente, e la pagina attualmente sta raccogliendo un numero sempre più consistente di iscritti, oltrepassando i confini del torinese per estendersi a tutto il territorio nazionale.
L’idea è valida e si spera che il progetto Indabox, insieme alle altre iniziative telematiche prodotte “dal basso” per agevolare il rapporto tra consumatori e internet, possa incrementare ulteriormente la percentuale di italiani che si rivolgono agli e-commerce per il proprio shopping, cresciuta del 19% nel 2012.