(A firma di Sonia Galardo) –
Cinquemila minicar nella sola città di Roma: si tratta di un vero e proprio fenomeno in espansione che non coinvolge soltanto i giovanissimi. Sono infatti sempre più numerosi gli over 18 che preferiscono le piccole e maneggevoli “macchinine cinquanta” per spostarsi nel traffico cittadino.
Da un punto di vista normativo le minicar sono equiparate ai motocicli, tanto da non prevedere un esame di guida, né l’obbligo di allacciare le cinture, seppur il loro aspetto sia del tutto simile alle “classiche” autovetture.
Ed è proprio questa somiglianza che induce a porsi diversi interrogativi sulla loro sicurezza: nonostante ricordino le “normali” automobili, le minicar non sono infatti dotate di una struttura adeguata a proteggere i passeggeri in caso di scontro, come tristemente dimostrato dai recenti fatti di cronaca che hanno visto due adolescenti romani perdere la vita mentre erano a bordo delle loro “macchinine cinquanta”.
A ciò va poi ad aggiungersi la richiesta di “modifiche” che molti ragazzi fanno ai meccanici per rendere più veloci e competitivi i loro piccoli bolidi.
Fortunatamente, per contrastare il fenomeno delle macchine truccate, sono in arrivo i telelaser, strumenti in grado di immortalare le macchinette che sfrecciano a velocità superiore alla media consentita (45 all’ora come tutti i ciclomotori più 5 chilometri all’ora di tolleranza) che saranno installati sulle strade a scorrimento veloce, per poi intervenire con il sequestro in caso di infrazione.
La novità, di sicuro apprezzabile per garantire maggiori controlli, necessita però di essere supportata da un più rapido recepimento della direttiva UE 2006/126 (che obbliga a superare un esame teorico e pratico anche per i quadricicli) e dall’introduzione nelle scuole dei corsi di guida sicura.
Senza dimenticare che le aziende produttrici dovrebbero sempre garantire i crash test su tutti gli autoveicoli.