(A firma di .) –

Casartigiani, Cna, Confartigianato, Confcommercio, e Confesercenti – in rappresentanza di oltre 2,8 milioni di micro,
piccole e medie imprese – hanno rivolto ai candidati italiani al Parlamento Europeo una lettera aperta.
Occorre un impegno straordinario si legge nel documento – per dare al Piano europeo di Ripresa Economica della Commissione
Europea un livello di spesa e di articolazione degli interventi che possa restituire fiducia alle imprese, ai lavoratori, alle famiglie e
dare ai cittadini europei il senso di appartenenza ad una Istituzione
che “fa la differenza” perché è in grado di assicurare un sistema più
trasparente, equilibrato ed equo in tutti i settori della vita economica e sociale. Le Pmi europee (circa 23 milioni)
rappresentano il 99,8 % di tutte le imprese europee ed il 67,1% dei posti di lavoro nel settore privato costituendo, quindi, la struttura
portante dell’economia reale e dei processi di sviluppo territoriali.
Un “patto” incentrato su alcuni punti chiave, tra cui: valorizzazione del sistema delle Pmi italiane ed europee quale naturale attore
commerciale, politico e sociale a livello mondiale; sviluppo delle politiche a sostegno della ricerca e innovazione, anche in materia di green economy; un più facile accesso al credito, con l’attivazione di una forma di contro-garanzia europea dei consorzi fidi e lo sblocco dei fondi BEI; accelerazione dei tempi di pagamento da parte delle pubbliche amministrazioni e riduzione – nella misura del 25% ed entro il 2012 – degli oneri burocratici;
revisione delle aliquote IVA a sostegno delle attività ad alta intensità di manodopera, dell’offerta turistica italiana e la possibilità di una fiscalità di vantaggio per il Mezzogiorno;
riduzione degli oneri amministrativi in materia ambientale; realizzazione di una maggiore concorrenza con effettiva
liberalizzazione dei servizi energetici; rafforzamento delle politiche in materia di infrastrutture, trasporti e logistica; modernizzazione del mercato del lavoro e della formazione; inserimento del terziario
nei programmi per la Ricerca e l’Innovazione; adozione di politiche per la valorizzazione del capitale umano e dell’istruzione.