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Dal 28 giugno 2009 i passaporti dei cittadini europei dovranno includere due impronte digitali in un microchip. Il Parlamento Europeo ha adottato un regolamento che esenta solo i minori di 12 anni da quest’obbligo, prevedendo la revisione di tale soglia alla luce di uno studio sull’affidabilità delle impronte dei bambini. Per una maggiore tutela di questi ultimi, è prevista l’applicazione del principio “una persona, un passaporto”, rinunciando alla prassi di iscriverli sui documenti di viaggio dei genitori. L’accordo raggiunto con il Consiglio fissa a dodici anni l’età dei bambini esentati dal rilevamento delle impronte digitali. Permette però agli Stati membri che, prima della data di entrata in vigore del regolamento, hanno adottato una legislazione che prevede un limite di età inferiore a 12 anni di continuare ad applicare questa soglia per altri quattro anni.
Il compromesso precisa poi che gli identificatori biometrici dovranno essere rilevati «da personale qualificato e debitamente autorizzato delle autorità nazionali competenti per il rilascio di passaporti e documenti di viaggio». Prescrive inoltre che gli Stati membri dovranno rilevare gli identificatori biometrici «nel rispetto dei diritti stabiliti dalla Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali e della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti del fanciullo».
Dovranno anche garantire che siano predisposte «procedure appropriate a garanzia della dignità della persona interessata, in caso di difficoltà nel rilevamento».