(A firma di .) –

Le porte delle aziende bio sono sempre più aperte.

Lo sviluppo del rapporto diretto tra chi produce e chi consuma domina infatti la scena nazionale del biologico, con la vendita diretta che si espande nelle sue varie forme.
Lombardia, Emilia-Romagna e Toscana si confermano le tre regioni leader per numero assoluto di operatori, con la Lombardia che sorpassa per la prima volta l’Emilia.
Lo rivela il Rapporto Bio Bank 2009 (la banca dati del biologico italiano, ma anche dell’ecologico e dell’etico), che nasce dall’elaborazione dei censimenti diretti effettuati presso oltre settemila operatori, appena pubblicato su Tutto Bio 2009.

Sulla quindicesima edizione dell’Annuario del biologico sono pubblicati i dati aggiornati di oltre 7.000 operatori bio in Italia, dei quali più di 2.700 legati alla vendita diretta.
Gli italiani, nonostante la crisi economica, non rinunciano ad acquistare prodotti biologici, soprattutto nelle aziende agricole, le cui vendite sono aumentate del 47% nel triennio 2006-2008.

Nell’ultimo triennio è lievitato soprattutto il numero delle attività legate alla filiera corta, con tassi di crescita a due cifre. Esplode anche il fenomeno dei Gai, i gruppi di acquisto solidale cresciuti del 66%, per un totale di 479 gruppi in tutta Italia, anche se resta un fenomeno circoscritto solo ad alcune regioni.

Crescono anche il numero delle mense scolastiche con menù biologico (+20% da 658 a 791), quello degli Agriturismi (+ 40%: da 839 a 1.178), dei ristoranti (+12%), dei mercatini (+8%) e la passione italiana per l’e-commerce, con una crescita dei siti in cui è possibile fare acquisti on line del 39%.