“Il lavoro sulla sicurezza e sulla difesa resta una priorita’, la salute e’ ora una questione di sicurezza”. Lo ha dichiarato Josep Borrell, alto rappresentante europeo per la sicurezza e gli affari esteri, al termine della video conferenza di oggi con i ministri della sicurezza europei. I vertici Ue hanno sottolineato come tutte le forze armate dei paesi dell’Unione europea siano intervenuti in queste settimane per aiutare gli Stati a combattere la pandemia: in Italia sono stati istituiti 7 mila letti per chi necessita di sorveglianza medica particolare, in Germania 15 mila soldati sostengono gli sforzi nazionali, 5 mila militari stano contribuendo alle attivita’ in Polonia, l’esercito svedese ha costruito 50 unita’ di terapia intensiva, l’esercito rumeno ha provveduto a fornire 90 tonnellate di attrezzature mediche in Corea. “Il lavoro sulla sicurezza e sulla difesa resta una priorita’, la salute e’ ora una questione di sicurezza”, ha poi proseguito Josep Borrell. Durante questo incontro, spiega Borrell, “ci siamo messi d’accordo di esplorare come utilizzare le competenze militari a livello di Ue”, per cui si ipotizza dunque la creazione di una task force “con il servizio esterno europeo e la partecipazione militare dell’Ue, nella massimo complementarieta’ e coordinamento con la Nato”. Sull’operazione IRINI, istituita la scorsa settimana, per quanto riguarda l’embargo delle armi, Borrell dichiara che “e’ stato un importante risultato”. La salute del personale dispiegato per tutte le operazioni europee, afferma l’alto rappresentante, “resta una priorita’”. “Per garantire la loro sicurezza”, prosegue, “oltre a seguire le misure di contenimento imposte dai paesi ospitanti, sarebbe utile ridurne il numero. Necessario adottare misure con intelligenza”, conclude Borrell.