(A firma di Achille D’Ortenzio) –

In un momento di grandi insicurezze generate dalla crisi economico-finanziaria, incertezze sia a livello nazionale sia a quello internazionale, le Compagnie di Assicurazione Italiane incassano un giudizio positivo dalle maggiori autorità del loro mercato. Un periodo lungo, durato un decennio, di forte crescita, bassa inflazione, bassi tassi di interesse, stabilità macro-economica che ha aumentato a dismisura il ricorso all’indebitamento (imprese e famiglie) e ha portato nei mercati finanziari una riduzione dell’avversione al rischio con conseguente aumento dei prezzi delle attività finanziarie e immobiliari.

Lo scoppio della bolla immobiliare ha interrotto bruscamente questo processo, smontando violentemente parte degli eccessi. Lo smontamento degli eccessi ha comportato e comporterà il crollo del valore degli asset inflazionati, in particolare nel settore immobiliare, a livelli più sostenibili, la riduzione della leva finanziaria del settore privato, l’emergere delle perdite nel settore finanziario, la ricapitalizzazione del sistema bancario.

Dal nuovo report CEIOPS emerge una stabilità finanziaria di assicurazioni e di fondi UE.

Nonostante il forte deterioramento nel 2008, i margini di solvibilità degli assicuratori sembrano essere ancora in grado di assorbire perdite, i consistenti danni dovuti agli “uragani” nel 2008 e gli effetti delle turbolenze finanziarie recenti rendono probabile un rialzo dei prezzi delle riassicurazioni nel 2009.

Le compagnie italiane hanno una gestione più prudente delle loro attività.

Nonostante ciò si è visto come la crisi finanziaria abbia colpito investimenti considerati prudenti. Con l’evento imprevisto e imprevedibile della Lehman Brothers c’è da aspettarsi di tutto con ricadute ancora più pesanti.

I risultati del 2008 sono ben più magri del passato, visto l’andamento dei mercati negli ultimi periodi: fondi pensione, quelli a prestazione definita sono sotto crescente pressione a causa del calo delle borse, del ridursi dei tassi di interesse e del prevalere del rischio di longevità.

Le Polizze vita, sia nel breve termine che nel medio lungo non sfigurano ottenendo anche nel 2008 un risultato positivo. I veri punti di forza delle polizze vita classiche sono due: la separatezza del patrimonio gestito e il consolidamento annuo dei rendimenti. Si basano sulle gestioni separate vale, a dire su un portafoglio distinto dal patrimonio della Compagnia: nel caso che quest’ultima fallisse il beneficiario della polizza non avrebbe nulla da temere in quanto il suo capitale accumulato con la polizza non rientrerebbe nell’attivo fallimentare della compagnia.

La crisi ha incrociato, per fortuna, come ha dichiarato Fabio Cerchiai, presidente della Confindustria Assicurativa, in una recente intervista, un’industria italiana solida con una prudenza prima considerata un neo del mercato oggi elogiata.

Un anno è passato, però, pieno di insidie con una chiusura di un esercizio difficile dove emerge la necessità di aumentare le garanzie a favore del consumatore, con maggiore equità nelle regole.
Nuove reti di protezione per nuovi assicurati, con le quali è la Compagnia ad assumere rischi di insolvenza, fino a ieri posti a carico dei clienti. Sono saltati i modelli previsionali attendibili, all’economia sostenibile si sono sostituite ansie e preoccupazioni. In questo momento di crisi globale che tocca anche il nostro Paese gli “Agenti di Assicurazione” con la loro professionalità e competenza ricoprono un ruolo fondamentale nei confronti dei consumatori, per rinsaldare la fiducia al rilancio dell’economia del nostro Paese.