(A firma di Salvatore Romano) –
L’indebitamento delle famiglie cresce; l’Italia ha ormai superato il limite-soglia di 1/3 del reddito, mentre in Europa l’indebitamento sale ancora di più, dal 62% dei francesi al 129% degli inglesi.
Da popolo di “formiche risparmiose” gli italiani si stanno riscoprendo “cicale indebitate”.
Nel 2006, si è registrato un boom dei finanziamenti personali che coincide con la perdita del potere d’acquisto da parte di molte famiglie. Oggi si assiste ad un lieve calo della corsa al credito a causa delle incertezze delle borse legate alla crisi dei mutui americani che hanno portato ad un aumento dei tassi di interesse.
Poter ricorrere al credito per effettuare delle spese rappresenta una svolta per molte persone. La formula è certamente allettante, si acquista godendo subito del bene e si rimborsa un pò alla volta.
Infinite inserzioni pubblicitarie di società finanziarie offrono soldi a protestati, casalinghe pensionati. I volti “rassicuranti” di noti personaggi televisivi fanno sognare gli italiani promettendo acquisti di beni, spesso di lusso, con il “miraggio” delle piccole rate.
Il fenomeno desta preoccupazioni, da un lato segnala una modernizzazione del sistema finanziario, dall’altro l’ingenuità dei consumatori viene sfruttata per rimpinguare le casse delle società finanziarie, e da strumento al servizio dei consumatori, spesso rischia di diventare un pessimo affare.
Per evitare spiacevoli sorprese conviene cercare innanzitutto il valore del TAN e del TAEG. Il TAN (Tasso Annuo Nominale) è il tasso di interesse, espresso in percentuale e su base annua, applicato dagli istituti finanziari all’importo lordo del finanziamento. Viene utilizzato per calcolare, la quota interesse che si dovrà pagare e che, sommata alla quota capitale, andrà a determinare la rata di rimborso. Il TAEG (Tasso Annuo Effettivo Globale), è un indice, espresso in percentuale e su base annua, del costo complessivo del finanziamento. Comprende gli oneri accessori quali spese di istruttoria, spese di apertura pratica, spese di incasso delle rate e spese assicurative.
Il tanto pubblicizzato TASSO ZERO sempre più spesso utilizzato nei grandi magazzini durante le promozioni, è un tasso TAN promozionale utilizzato dai rivenditori per “spingere” le vendite attraverso finanziamenti in apparenza meno onerosi poiché ad un TAN zero, spesso corrisponde un TAEG più elevato con il risultato di pagare rate più alte di quelle che in fase di acquisto si pensa che siano.
Quindi, prima di richiedere un prestito è opportuno: informarsi bene, confrontare i vari tipi di finanziamento, conoscere il TAEG effettivo, fare attenzione al tasso di interesse, verificare
che chi concede il
finanziamento sia un
soggetto abilitato, non
utilizzare la carta di
credito revolving
(spesso sfiora “il
modico” tasso del
20%), evitare di
firmare cambiali e
fare attenzione al
sovraindebitamento.