(A firma di Ernesto Placidi) –

Le ACLI ed il Patronato Acli, mettono i diritto al centro
del dibattito e del confronto con i cittadini per
alfrontare questioni di grande e drammatica attualità
che saranno al centro dei pensieri dei govemi per il
prossimo futuro per Ie scelte di politica sociale, dei
diritti e della solidarietà.
II nostro è un impegno concreto a trasformare i diritti
in discorso e dialogo comune, il nostro desiderio di
esserci, gente tra Ia gente, per affrontare insieme Ie
incertezze che questo tempo ci pone di fronte.
Rimettere i diritti alcentro delI’attenzione politica.
Lavorare perché tutti e ciascuno donna e uomo,
giovane e anziano, immigrato o meno possano
vedere riconosciuti i propri diritti e avere presenti i
propri doveri.
Il tema del lavoro sicuro rappresenta oggi un’emergenza.
Come ha ricordato il Presidente nazionale ACLI Andrea Olivero, “ogni giorno tre persone perdono la vita sul posto di lavoro”.

Con la manifestazione nazionale del 28 e 29 settembre 2007 in occasione dei “DIRITTI IN PIAZZA”, abbiamo avvertito l’esigenza di non abbassare la guardia perché la sicurezza sul lavoro deve ancora diventare una priorità nell’agenda politica italiana.
Sulla questione è intervenuto più volte il Capo dello Stato, con moniti chiari e severi, definendola “un problema non nuovo ma più che mai scottante, che deve costituire oggetto di costante impegno nel presente e nel futuro”.

Sul lavoro sicuro e dignitoso si è spesso fatta sentire la voce della Chiesa. Numerose le Encicliche che hanno focalizzato l’attenzione sul lavoro irregolare quale elemento “di sfruttamento, legato alla mancanza di sicurezza nel lavoro e delle garanzie di salute e di vita dei lavoratori e delle famiglie”, come ricordava Papa Giovanni Paolo II nella “Laborem exercens” del 1981.

La legge numero 123 approvata il primo agosto 2007 ed entrata in vigore il 25 agosto prevede maggiori risorse da investire in prevenzione e sicurezza; è solo un primo passo.
La nuova normativa è importante, anche se non sarà risolutiva, perché consente l’assunzione di nuovi ispettori del lavoro impegnati nei controlli delle aziende.
La regolarizzazione di circa undicimila lavoratori al giorno, (dato INAIL) sono una prima risposta. Inoltre, la legge 123 prevede, per le imprese che investiranno nella formazione alla sicurezza dei lavoratori, un credito di imposta per un massimo del 50% per il biennio 2008-2009.
Le aziende che risultassero avvalersi di personale a nero, che violassero gli orari di lavoro e in modo reiterato le norme sulla sicurezza, saranno sanzionate con la sospensione dell’attività lavorativa. Ma l’aspetto più significativo è quello relativo all’inserimento della cultura della salute e della sicurezza sul lavoro nei percorsi scolastici e formativi.

Le ACLI ed il Patronato Acli credono che educare ed informare sia alla base della prevenzione e queste azioni molto potranno contribuire ad evitare incidenti o morti con conseguenze non solo per le vittime ma anche per le famiglie.