(A firma di (Redazione)) –
“Lunedì 11 gennaio la Camera vota la quarta lettura delle riforme costituzionali. Poi toccherà al Senato e nel mese di aprile il voto finale ancora della Camera.
Quindi – ragionevolmente – a ottobre il referendum finale.
Saranno semplicemente gli italiani, e nessun altro, a decidere se il nostro progetto va bene o no”.
Così Matteo Renzi, presidente del Consiglio, nella consueta Enews.
IN SETTIMANA CODICE APPALTI – La prossima settimana “licenziamo il Codice Appalti, altro tassello finalizzato a rendere più facile lavorare in Italia.
E del resto l’abolizione dell’Imu e Tasi sulla prima casa aiuteranno la ripartenza dell’edilizia e delle costruzioni solo se sarà più semplice la procedura amministrativa e se – allo stesso tempo – si investirà nella sostenibilità e nell’efficienza energetica”.
I MEDIA SI OCCUPANO DI MIO USO GUFI E NON DI RISULTATI – “Se i media dedicassero ai risultati ottenuti dal Governo anche solo la metà dello spazio che impiegano per analizzare sociologicamente l’utilizzo dei gufi nella mia comunicazione sarebbe fantastico”, scrive il presidente del Consiglio.
“Mi colpisce molto come per alcuni commentatori i buoni risultati dell’economia italiana dell’anno appena trascorso non dipendano dal Governo, ma da fattori esterni quali il calo del petrolio o gli interventi della Bce”, rileva Renzi sempre criticando la stampa, aggiungendo che di ciò in effetti “ne abbiamo già parlato in passato”.
“Ma giusto perché restino agli atti i numeri, ecco un piccolo dato- prosegue il presidente del Consiglio- Confrontiamo lo spread italiano e spagnolo rispetto a quello tedesco sui Btp e Bonos decennali.
Il 31 dicembre del 2014, spread Spagna 100, spread Italia 128. Il 31 dicembre del 2015, spread Spagna 117, spread Italia 96.
Eppure entrambi i Paesi avevano gli stessi ‘fattori esterni’, a cominciare da Bce e petrolio”.
Ma “l’Italia oggi è più stabile politicamente e ha fatto le riforme a lungo rinviate, dunque è più credibile- conclude Renzi- Se tutto dipendesse dai fattori esterni il rapporto Spagna-Italia sarebbe sempre lo stesso”. (dire.it)