(A firma di .) –
Un sonno pericoloso quello delle polizze vita dormienti.
Con il decreto Alitalia (L. 166/08) rischiano infatti di confluire nel Fondo di garanzia per le vittime delle frodi finanziarie 30 milioni di euro da polizze mai riscattate. Il problema principale, riguarda la retroattività del provvedimento che rischierebbe di penalizzare quanti non siano al corrente della nuova normativa. Al fine di favorire la trasparenza nella comunicazione con i risparmiatori l’Isvap avrebbe predisposto che la nuova normativa venisse inserita a chiare lettere in tutti i contratti assicurativi.
Tra le ipotesi suggerite dal sottosegretario allo Sviluppo Economico Stefano Saglia anche l’allungamento dei tempi di prescrizione da 2 a 5 anni. È di questi giorni la polemica sulla policy di poca trasparenza adottata da Poste Italiane in merito alla nuova normativa. Poste Vita continuerebbe infatti a sostenere di essere obbligata a versare le polizze al fondo in essere presso il Ministero dell’Economia, sulla base della legge 166/08, sebbene avesse annunciato di non volersi avvalere della prescrizione annuale, a favore dell’ordinaria prescrizione decennale. La materia riguarderebbe sostanzialmente solo il caso di morte del sottoscrittore (oltre 6.000 per Poste Vita), spesso consigliato dall’addetto postale a mantenere in vita la polizza in favore degli eredi.
Al contrario di quanto avviene per i conti corrente, sempre riscattabili, le assicurazioni sulla vita, una volta confluite nel Fondo unico, non possono più essere rivendicate.
Il paradosso delle polizze intoccabili è scattato con la legge 166/08, la quale avrebbe previsto un allungamento dei tempi per la prescrizione dei conti dormienti (da uno a due anni), imponendo contestualmente che a prescrizione avvenuta gli indennizzi confluissero nel fondo dei rapporti dormienti e non fossero più a disposizione delle compagnie.
A questo punto il diritto di rivendica, valido per i titolari di conto corrente o libretto, viene a mancare.
Online è comunque presente un elenco consultabile al sito del Ministero dell’Economia e delle Finanze.
Per avere maggiori informazioni sulla posizione di un iscritto basterà inserire nella stringa di ricerca il cognome e il nome dell’intestatario del rapporto dormiente o il nome della banca o, ancora, il numero del rapporto e selezionando anche la provincia o il Paese estero di riferimento.