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Coronavirus. Cottarelli: Si a Mes e eurobond, servono entrambi

Il Prof. Carlo Cottarelli al termine dell'incontro con il Presidente Sergio Mattarella. (foto di Francesco Ammendola - Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)

“Io credo che servano sia il Mes, sempre che non ci siano sorprese, se questi sono i termini prendiamolo, che gli eurobond, perche’ li’ l’emissione potrebbe essere molto piu’ ampia, 500-1000 miliardi di euro per tutta l’area, ma mentre per il Mes arriverebbero 36-37 miliardi all’Italia, con una emissione di recovery bond i soldi potrebbero essere molto piu’ ampi, anche 3 volte di piu'”. Lo ha detto l’economista ed ex commissario alla Spending review, Carlo Cottarelli, in un’intervista al Tg2000, il telegiornale di Tv2000. “I ricovery bond – ha spiegato Cottarelli – sono soldi che si prendono a prestito insieme e poi si decide insieme come spenderli, il Mes sono pure soldi che il Mes prende a prestito dai mercati e poi dice ‘te li do ma devi usarli in un certo modo. Per fare fronte alla sanita’ o quanto meno alla crisi’. Sono soldi presi a prestito insieme e insieme si decide come utilizzarli. In una caso gli eurobond, proprio insieme, nell’altro in una discussione bilaterale che comunque e’ gia’ chiaro come devono essere utilizzati per la sanita’ e per cose indirettamente legate alla sanita’”. “E’ chiaro – ha proseguito Cottarelli a Tv2000 – che deve essere fatto di piu’. Lo stesso governo ha detto che dovrebbe esserci adesso il decreto di aprile, per ora quello che il governo ha stanziato e’ poco piu’ dell’1% del Pil circa 20-25 miliardi un po’ di piu’ adesso con il decreto liquidita’. Ricordiamoci che il decreto liquidita’ fornisce 400 miliardi alle imprese come prestiti, di cui lo Stato da soltanto la garanzia alle imprese su questi prestiti. Bisogna fare di piu’, poi ci sara’ una fase nella quale il governo deve spendere credo con un programma di investimenti pubblici per rilanciare l’economia, per ora si sta soltanto attenuando l’impatto negativo dello shock subito per famiglie e imprese”.

Foto: https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=69506065