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Micron, piano da 3 miliardi di euro – Un programma ambizioso di sviluppo tecnologico per l’intero sistema Paese

(A firma di   ) –

Nel 1998, quando si chiamava ancora Texas Instruments, contava 1.200 dipendenti.
Oggi ha raggiunto quota 2.050 e si appresta a toccare, nel futuro prossimo, le 3.500 unità.
Sono questi i numeri di una realtà abruzzese relativamente giovane, ma che porta il nome di un’ imponente multinazionale americana Micron Technology, Inc. leader nel mercato dei semiconduttori.

Stiamo parlando della Micron Technology Italia, che entra a pieno titolo nel territorio marsicano circa 11 anni fa e che oggi rappresenta il polo tecnologico di eccellenza mondiale per la produzione di memorie dinamiche e sensori di immagine CMOS.
In questi anni Micron ha fatto passi da gigante nel settore tecnologico, sbaragliando la concorrenza mondiale. Ma per continuare a competere a livello mondiale, la multinazionale continua a investire nella ricerca.

Così Micron Italia scende in campo per una nuova sfida: raddoppiare lo stabilimento avezzanese, per passare alla produzione su una nuova piattaforma a 300 millimetri (lavorare cioè le basi di silicio non più a 200 millimetri), per la realizzazione di chip di nuova generazione.

La nascita del progetto

Siamo allo scorso 11 settembre, quando Sergio Galbiati, Direttore Generale dello stabilimento italiano annuncia, all’interno del convegno “Europa Locale”, l’intento del sito marsicano di volere entrare a far parte del progetto della Corporate di rinnovo del sistema produttivo.
Si tratta di un investimento di 3 miliardi di euro, il più grande estero mai realizzato in Italia e che porterà la Micron di Avezzano al raddoppio dello stabilimento, trasformandola in uno dei
maggiori centri mondiali per la
produzione di memorie per
semiconduttori. Un programma
ambizioso di sviluppo non solo
tecnologico, ma anche socio-culturale
del territorio che punta a fare
dell’Abruzzo una regione fertile di ricerca
e innovazione.

Più che di una ipotesi, potrebbe trattarsi
di una realtà concreta, soprattutto
quando a novembre 2006 arrivano nel
nostro Paese i due vice presidenti della
Multinazionale, Mark Durcan e Brian
Shields.
“Sarà una visita molto
importante
– si legge in una nota di allora
del Gruppo statunitense – nella quale si
farà il punto degli obiettivi strategici della
compagnia, delle iniziative e dei progetti
più significativi”
.
La visita dei due vice presidenti dimostra
l’importanza che la compagnia
attribuisce allo stabilimento marsicano,
dove oltre ad essere prodotti i sensori di
immagine, vengono progettate anche le
memorie Flash di ultima generazione.
“Siamo orgogliosi – dichiara Mark
Durkan durante la visita – dei risultati
raggiunti da Micron Italia e vogliamo
ringraziare tutti i team member che ne
fanno parte. È grazie al loro impegno che
il sito abruzzese ha raggiunto risultati di
eccellenza mondiale”
.
La casa madre di Micron Technology
guarda con attenzione allo stabilimento
di Avezzano, dove potrebbe investire e
determinare l’assunzione di altre 1.500
persone.

Pre-condizioni necessarie alla realizzazione dell’investimento: il ruolo giocato dagli attori territoriali

Quale è allora il metodo per avvicinarsi al raddoppio?
Collaborazione continua tra tutte la parti in causa: Micron Italia, Governo, Istituzioni, sindacati e capitale umano. È necessario che ci sia un comune interesse a giocare un ruolo attivo nello sviluppo del sito avezzanese e, più in generale, nella crescita del territorio. È chiaro che un progetto di tale portata, quello del raddoppio dello stabilimento, nasce si’ da piani industriali, ma la sua realizzazione passa anche attraverso la partecipazione e la collaborazione di tutti gli attori territoriali coinvolti.
Il presupposto per compiere il salto di qualità è rappresentato dalla capacità di ogni singolo lavoratore, dei sindacati, del governo politico e dell’impresa di fare gioco di squadra nel consolidare la competitività.
A questi pre-requisiti vanno comunque aggiunte altre condizioni, maggiormente pratiche, altrettanto fondamentali per la concretizzazione del progetto, quali:

Il ruolo giocato dal governo

Il patto tra istituzioni e azienda è stato sancito a novembre 2006, in un summit a Roma, dove i vertici della multinazionale americana, guidati da Sergio Galbiati, hanno illustrato al Ministro Pierluigi Bersani e al Presidente della Regione Abruzzo Ottaviano Del Turco, il progetto del raddoppio dello stabilimento.
L’argomento è stato poi riportato in sede di Commissione europea, dove è stata allestita una task-force tra Ministero, Regione e Micron con l’intento di stabilire i tempi dell’operazione.

La Micron ha chiesto un sostegno anche economico da parte delle istituzioni, che raccolgono la sfida e aprono le porte a questo nuovo progetto.
“Un’iniziativa di questa natura – si legge in una nota di Bersani di alcuni mesi fa – ha la possibilità di diffondere le tecnologie sul territorio e allo stesso tempo di darci una mano nell’individuare nuove filiere produttive. Faremo da sponda per creare un ambiente produttivo che farà da semina per altre tecnologie”.
Ma il sì ufficiale del Governo al raddoppio Micron, arriva il 17 gennaio dal sottosegretario all’Economia Filippo Bubbico, che inserisce il potenziamento dello stabilimento nel contesto più ampio del Programma “Industria 2015” portato avanti dal Ministro Bersani.
A maggio 2007, è arrivata la firma dell’Accordo di Programma Quadro (APQ) tra Regione Abruzzo e Ministero dello Sviluppo Economico.

I giochi per il raggiungimento dell’obiettivo finale sembrano essere ancora aperti, ma comunque si procede in maniera positiva.
Sicuramente il sostegno istituzionale è un elemento centrale nel giocare al meglio questa partita.
Ma quello che Micron Italia continua a ribadire è l’importanza fondamentale di un ottimo gioco di squadra, in cui la meta è rappresentata da un solo obiettivo comune: il raddoppio dello stabilimento di Avezzano e, con esso, lo sviluppo dell’intero sistema Paese.